Anno 96 Numero 93 LA STAMPA Giovedì 19 Aprile 1962 3 IL SALARIO D'UN MESE PER I TACCHI A SPILLO Ledonne di Mosca ai grandi magazzini (Dal nostro corrispondente) Mosca, aprile. L'interesse giornalistico per il Gum, la « Rinascente » dei moscoviti, è eterno: se ne è scritto, se ne scrive e se ne scriverà continuamente. E se ne può scrivere da diversi punti di vista. Si può fare del colore, dipingendo l'indaffarata, rigurgitante, caotica folla che per tutta la settimana, domenica compresa, dalla mattina alla sera, si rovescia a gomitate sotto le cupole a vetri di questa stravagante costruzione eretta nei primi anni del secolo dal municipio di Mosca e che con i suoi grandi viali coperti, la fontana zampillante al centro dell'edificio, le gallerie pensili, i ponticelli, ì sottopassaggi, gli stucchi e i bronzi floreali fa pensare a una stazione termale della vecchia Europa trasformata in bazar orientale. Si può fare della storia, rievocando quei drammatici avvenimenti che si riflessero e trasformarono, di .periodo in periodo, i padiglioni del Gum. Si può fare, infine, dell'economia spicciola e, tra i vari modi di vedere il Gum, è quello che non invecchia mai.: che dà, come concentrato in un'ampolla chimica, un- quadro sintetico e immediato della situazione finanziaria, delle tendenze e dei bisogni del consumatore russo. Una volta lo straniero andava al Gum per vedere quello che mancava, oggi va a scoprire quel che di nuovo, dalla sua ultima visita, si è accumulato nei diversi padiglioni dove la merce si accatasta spesso irrazionalmente, in una confusione in cui, come per un contagio emotivo che si trasmetta dagli uomini alle' cose, sembra materializzarsi l'eccitazione di una massa che per la prima volta sta assaporando il piacere del denaro che fa presa sulla merce, che si traduce in oggetti, che riesce almeno in parte a placare una sete di roba, di vestiario, anche di capriccio, compressa per decenni. 11 risparmio forzato, che durava fino all'altro ieri, si rovescia nel suo contrario, in un gusto dello spreco, della dissipazione fine a se stessa. La lunga rimozione del bisogno di cose semplici si sfoga, a volte, in una smania infantile di cose inutili. Quando poi la cosa che veramente occorre si trova, .l'ultimo dato cui si badi è il prezzo : anche se l'acquisto può polverizzare uno stipendio, si bada soltanto a precipitarsi sull'oggetto prima che sparisca. In questi giorni di aprile il Gum si è riempito di nuovi prodotti. Sono comparse certe scarpe femminili, di fabbricazione sovietica, con dei tacchetti a spillo acuminatissimi, come non se n'erano mai visti qui. Nelle fabbriche il salario di un operaio qualificato oscilla dai 75 ai 120 rubli (al cambio ufficiale, un rublo equivale circa a 700 lire): un insegnante di ginnasio prende suppergiù lo stesso; un ingegnere qualcosa di più: il prestatore di opera non qualificata scende dai 40 ai 70 mensili. Tuttavia quelle scarpe, che alle compratici elettrizzate presentavano l'altissima cifra di uno stipendio base, cioè 40-45 rubli, sono state letteralmente divorate in due giorni e non se ne trovano già più. Altri prezzi, e altre merci sparite in un fiato : dai 30 ai 45 rubli una gonna di stagione, dai 50 ai 70 un vestito femminile, 178 un soprabito di gabardine, dai 7 ai 10 rubli il metro la seta, dai a ai 5 il cotone-, dagli 80 ai 150 un abito di confezione per uomo, 200 un soprabito maschile, dai 10 ai 15 un cappello, dai 7 ai 10 una camicia. Il denaro risparmiato negli anni in cui non serviva ad altro che a pagare la pigione e coprire un minimo bilancio alimentare, accumulato con diversi introiti familiari, accresciuto con la diminuzione della ricchezza mobile, moltiplicato da quei misteriosi espedienti extrasalariali di cui sono ricche tutte le società socialiste, può finalmente sbizzarrirsi anche nei capricci. In questo momento il mercato registra un'ininterrotta invasione di oggetti di precisio ne, ottici e fotografici, di qualità ottima anche per la collaborazione tecnico-industriale con la Germania Orientale. Il desiderio di hobby • si sfoga dove può. Tutti quelli che non possono sfogarlo nell'acquisto di un'automobile, di un motoscafo o di un giardino, scaricano i risparmi e le loro energie di neoconsumatori in cannocchiali, in macchine e macchinette fo tografiche, in teleobiettivi, in camere da presa. La febbre più alta arde nel reparto televisori del Gum. La calca, in certi giorni la ressa, vi è indescrivibile. Nonostante che gli apparecchi siano aumentati negli ultimi mesi da 198 a 350 rubli, è tale la richiesta che, per comprarne uno, bisogna prenotarsi con qualche mese di anticipo: una grande tabella annuncia ogni giorno sia il numero dei televisori appena arrivati che quello delle prcno tazioni maturate per la consegna. Il prezzo dei frigoriferi oscilla dai 150 ai 320 rubli, e nel reparto che li vende è stato affisso da alcuni giorni un cartello: «Per il grande numero delle prenotazioni non si ricevono più ordinazioni per tutto il 1962 ». Dove la voluttà di buttare il soldo si nutre- del gesto puro, della fantasia più gratuita, è nei reparti che, in un Paese ancora assetato' di scarpe e di vestiti, sono sempre ben riforniti. Davanti ai padiglioni di chincaglierie, di minuterie, di cosmetici, di articoli di caccia e pesca si formano code per l'acquisto de gli oggetti più superflui: un vaso di cristallo, una bottiglietta di brillantina, una collana di vetri colorati, un fucile subacqueo possono fomentare un accalcamento assurdamente sproporzionato all'entità e all'utilità pratica dell'oggetto che, spesso, affascina la gente col solo bagliore della novità. Approssimativamente, con questa passeggiata attraverso il Gum, abbiamo abbozzato il clima di quel fenomeno che passerà alla storia sovietica col nome di kruscevismo. E' un clima popò lare di minuto economicismo, di primi bisogni soddisfatti, di giro e di crescita continua, confusa imprevedibile, di merci ora necessarie, ora assurde, scagliate a ondate su un mercato che sem bra regolato più da una capric ciosa anarchia che dalla pianificazione. E' un clima in cui il rapporto dell'uomo con l'oggetto si stabilisce fuori della sfera normale, in un'aria di esaltazione, quasi di sogno. L'oggetto^-' in sé, più che la sua utilità, incanta la turba dei. compratori trasformati dalla lunga mortificazione del bisogno in irrazionali adoratori del nuovo, del futile, dell'infantile. La grande spinta del kruscevismo è questa lenta trasformazione psicologica di una massa di produttori in una di consumatori; la popola rità di Kruscev, più che sulle cose che egli vorrebbe e non ancora in grado di offrire, riposa su quelle che simbolicamente promette aprendo nel cuore di Mosca negozi spesso inutili ma - carichi di lustro e di attrattiva. Enzo Bettiza CENTOCINQUANTA OPERE D'ECCEZIONE ESPOSTE A PARIGI Con il termine "fanves,, dato per spregio si onora oggi una scuola di grandi pittori Nel 1905, quando Matisse e Vlaminck, Derain e Rouault esposero nel Salone d'Autunno, un critico parlò di "cage aux fauves", gabbia di belve Erano un gruppo di giovani anticonformisti, in rivolta contro le teorìe estetiche e le concezioni sociali del tempo; dopo mezzo secolo tutti riconoscono in essi i rinnovatori ed i maestri dell'arte moderna - Sui vecchi compagni domina ancora Matisse, il vero "precursore" del movimento (Dal nostro corrispondente) Parigi, aprile. In mezzo a una sala del « Balon d'automne », inaugurato a Parigi il 18 ottobre 1905, era esposto il busto di marmo d'un bambino scolpito in quel falso stile rinasci¬ mentale, che era di moda a quei tempi ed è seguito ormai soltanto dai marmorini di Carrara. All'intorno, sulle pareti, erano appesi quadri d'una violenza mai vista prima di allora: quadri dipinti a grandi masse piatte di co- ^< 11 ì 11111111 < 11111 ! 1 i ! 1 ! ; 11 i m 111 m 1111111 ; 1111111 ti ■ m11111111111 : ; 1 n 11111111111:111 ri 11111 ; 111 ■ 1 ì 11 11 ì 11 i ri 111111111 s m 11 111111111 ) 1 i 11m1 < r 11 ! 1 m 1 ; 1111 [ it ! 1 t 11 II «twist» di Kim NovakIn un elegante locale notturno di New York, la bella attrice americana si esibisce nella nuova danza con Giorgio Carposi, autore del. libro «Balliamo il twist» (Tel.) lore puro, con i rossi, i verdi, i gialli che sembravano stesi sulla tela come erano usciti dal tubetto. Il critico ù'arte Louis Vauxcelles disse: «Donatello dans la cage aux fauves ». Spesso, una parola pronunziata per il piacere d'una battuta ha una fortuna che nessuno avrebbe potuto immaginare in quel momento. Nel caso dei fauves (belve), però, la parola ha fatto una carriera che supera forse quella di qualsiasi altra: dopo più di cinquant'anni, è entrata definitivamente a far parte della storia, dell'arte e serve ormai ad indicare un po' tutti i pittori validi che, al principio del secolo, iniziarono iZ. rinnovamento della espressione artistica, un po' prima della nascita del cubismo. In quella sala del . Legati da un'amicizia fraterna, quei giovani, pur non avendo un programma estetico ben definito, avevano tuttavia un'aspirazione comune: l'anticonformismo. Erano gli ultimi tempi della belle epoque, ossia d'una società regolata dalle convenzioni gerarchiche, la quale, meno di dieci anni dopo, doveva esser travolta nella più spaventosa delle guerre. Non erano ancora incominciate le inflazioni monetarie e la borghesia francese viveva tranquilla, con le proprie economie, investite nel prestito russo, che era garantito dall'oro. Il Mètro era stato inaugurato da poco e te pri-. me automobili incominciavano a circolare fra l'Etoile e la Place de la Concorde, ma le carrozze a cavallo man- ■ lllillllllllllllllllllllllllllllllllilll I IIIIIII1IIIIIIIIIIIIIIIMIIII llllllllllllllllllilllllllllllllllIllllllIKIIIIIllllllllllllllllllllllIIIIIIIIIIIIllllll IEII3lllll9IIIIIIlIIIIIIIIIIlllllllllllIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIfllllll1lllllll lllllillllllfllllllllllllllll L'ISOLA FELICE.. SOGNATA DA LETTERATI E TURISTI Bastano 22 ore di volo per raggiungere il fiorito «paradiso terrestre» di Tahiti Da Parigi a Papeete ci sono 18 mila chilometri, metà del giro del mondo - Non è un viaggio alla portata di tutte le borse: 900 mila lire, andata e ritorno, nella classe più economica - Ma è un'avventura che non delude: splendente di colori come la videro i primi navigatori, quella terra dall'estate perenne non è stata contaminata dall'uomo (Dal nostro inviato speciale) Papeete, aprile. Con la sua fragile navicella affidata alla forza dei venti, il capitano di vascello Louis-Antoine de Bougalnville, il primo francese che vide Tahiti (1768), impiegò alcuni mesi per arrivare da Brest all'isola incantata. Oggi un « DC 8 » dell'Air France-TAl vi porta da Parigi nel cuore del Pacifico in 21 ore e mezzo di volo effettivo, che diventano 30-33 con gli Beali intermedi di Montreal, in Canada, e Los Angeles in California Sono circa 18 mila chilometri, mezzo giro del mondo, 36 volte il percorso Torino-Roma. Ma forse più che il numero dei chilometri, è la differenza del fusi orari a dare un'idea immediata dell'enormità della distanza. Si guadagnano undici ore nel viaggio: mentre si pranza a Tahiti, poniamo, alle due di un martedì, a Torino è già l'una di notte di mercoledì. Anche il prezzo del biglietto sembra esorbitante, e certo non è accessibile a tutti: un milione 300 mila lire in prima classe, 900 mila lire in < turistica», andata, e ritorno. Me se si calcola il costo-chilometro, ci si accorge che la ta¬ riffa non è di molto superiore a quella di un'auto da noleggioSi parte da Parigi all'una del pomeriggio, giusto in tempo per far colazione a 12 mila metri su un manto di nubi, e si corre Incontro al sole sull'Atlantico costeggiando l'Inghilterra, l'Islanda ed infine la Groenlandia tutta candida di neve e di ghiaccio come una torta alla panna. Il ghiaccio si spinge ben addentro all'oceano, e dall'aereo sembra impossibile che possa essercene tanto con tanto sole. La prima tappa è Montreal i cui tetti biancheggiano ancora di neve. Il tempo di aggiornare gli orologi (a Montreal sono le tre del pomeriggio, si sono guadagnate sei ore nella traversata) e di bere un caffè al bar dell'aeroporto nuovissimo e irrazionale, dai corridoi allucinanti per interminabile lunghezza; e via per Los Angeles, superando d'un balzo, in cinque ore e mezzo, tutto il. continente americano. Nuova ritoccatlna alle sfere dell'orologio: due ore di anticipo, a Los Angeles sono le sette e mezzo di sera, si può andare In città a soddisfare la curiosità provinciale dei turisti di passaggio: Hollywood, Beverly Hills, il Sunset Boulevard, le ville con piscina dei divi. Si riparte alle" due e mezzo del mattino (in Italia sono le dieci e mezzo), la notte è perduta. Ci attende l'ultima piacevole fatica: 7 mila chilometri sul Pacifico, otto ore di aereo, poi l'incanto di Tahiti dall'estate eterna. Si arriva a Papeete, la capitale, alle sette e mezzo (altre tre ore guadagnate), ma il sole è già cosi caldo da far desiderare* di liberarsi subito degli abiti e tuffarsi in mare. L'aeroporto è tutto ùn festone di fiori odorosi. Una zaffata di profumo acutissimo ci avvolge appena 11 portello del < DC 8 » si spalanca. Al fondo della scaletta un gruppo di fanciulle in costume porge il benvenuto agli ospiti cingendogli al collo una ghirlanda. La consuetudine vuole che il passeggero ripaghi la cortesia con un abbraccio, che è il saluto dì qui. In questa cerimonia che si rinnova ad ogni scalo è tutta la naturale gentilezza dei tahltiani. Non è la speranza di compenso che induce le ragazze al gesto cortese. La mancia è rigorosamente proibita. Grossi cartelli in francese ed inglese ammoniscono a non mettere mano al portafogli, si offenderebbe il senso di ospitalità dei nativi. L'avvertimento vale per il facchino, la cameriera d'albergo, il barman, chiunque vi presti uh servizio. Marion Brando, venuto di recente a Tahiti per girare L'ammutinamento del Bounty, credette di non doverne tener conto. Per indurre un pescatore a partecipare ad una certa scena, gli mostrò una manciata di dollari. L'indigeno gli voltò le spalle indignato, e non si fece mai più vedere intorno alle macchine da presa. Sbarcando a Tahiti, de Bougalnville annotò nel suo diario: < ...la costa presentava uno spettacolo mirabile. Ai piedi delle montagne alte e verdeggianti si intravedevano praterie e boschi. Banani, palme da cocco e tanti altri alberi da frutto, curvandosi verso il mare, offrivano graziosamente i loro prodotti agli uomini che stavano -per approdare...!.. A duecento anni di distanza, l'isola non ha perduto quasi nulla della magica bellezza che colpi de Bougainville, ed oltre un secolo dopo doveva attrarre Gauguin. Non esiste televisione, 1 giornali arrivano con settimane di ritardo, per avere qualche vaga notizia dal resto del mondo non rimane che la radio. Un anello di 120 chilometri corre tutt'intorno all'Isola, che con I suoi. 1042 Kmq. di superficie è la più grande della Polinesia francese; e su quest'unica strada che rende impossibile II furto di automobili, circolano meno di mille vetture. Per salire sui tre picchi che dominano l'isola — due del quali, superando 1 duemila metri, consentono di fare dell'alpinismo poco sotto il livello dell'Equatore — non ci sono che sentieri e mulattiere. Salvo che a Papeete (18 mila abitanti sul 40 mila dell'isola), la casa in muratura è sconosciuta a Tahiti. GU indigeni (ed i turisti negli alberghi) vivono in bungalows costruiti in legno, vimini e stuoie ricavate da una pianta — la farà — impermeabile alla pioggia. La vegetazione è intatta. Predomina la palma da cocco, spesso altissima sul mare, sì da mettere in pericolo l'incolu¬ mità dei bagnanti quando i frutti sono maturi. Ma la caratteristica più viva è il colore ed il profumo dei fiori: dal tiare — bianco, piccolo, a sette petali, cosi odoroso da stordire — al gigantesco ibisco rosso sangue che le ragazze portano con maliziosa civetteria dietro l'orecchio sinistro. Se la corolla è rivolta in avanti, significa che il cuore è occupato; se indietro, il cuore è occupato, « ma- per stasera potrei anche cambiare idea». Se il flore è sull'orecchio destro (ma è un'ipotesi rara, che la civetteria femminile non ammette), la ragazza non ha impegni. La costa è appena lambita dal mare. La spiaggia, di rena finissima, è protetta da una barriera naturale di coralli che si distende a cintura attorno all'isola e sulla quale si infrangono spumeggiando le onde del Pacifico. La laguna ha una larghezza media di due-trecento metri; il fondale, relativa mente basso e ricco di pesce, è una riserva ideale per i cac datori subacquei. Si può fare il bagno tutto l'anno. La temperatura media è di 26 gradi la differenza tra estate ed inverno non supera i tre, quattro gradi. Forse soltanto la popolazio ne, per effetto degli incroci, ha mutato volto in duecento anni. Oggi Tahiti è un campionario di razze le più composite: l'hostess che ci accompagna all'albergo è figlia di un'indoci nese e di un cecoslovacco... So no scomparsi, o quasi, gli epigoni di quella gente meravigliosa — 1 più grandi navigatori della storia — che parti dall'India e dall'Indonesia alla conquista del Pacifico e affrontò l'oceano sterminato sulle canoe a bilanciere, povere imbarcazioni da fiume. Si dice che fosse una delle razze più belle del mondo. Le caratteristiche migliori si sono trasfuse negli uomini dal fisico armonioso e perfetto, nelle donne dai tratti del viso spesso dolcissimi, senza la pesantezza greve che si ritrova talvolta nelle figure femminili di Gauguin. Alfonso Di Nola tenevano le vie di Parigi al ritmo del passato. L'arte era più che altro una occasione di manifestazioni ufficiali; il presidente della Repubblica vi interveniva in mezzo a una folla di personaggi in tuba e la giuria distribuiva medaglie e menzioni, tenendo soprattutto conto delle opere in cui erano esaltate le glorie nazionali: battaglie vinte o ritratti di cittadini illustri. Più che una rivolta contro la mediocrità della pittura di allora, quella dei fauves fu dunque una rivolta contro un sistema di .vita, contro un costume, o, per essere chiari, contro una società. Immense bandiere tricolori sventolavano in molte delle loro tele, intitolate: , in mezzo a tumultuose folle popolari, che oggi possono apparirci festose, ma avevano allora un chiaro significato di minaccia e mettevano una certa inquietudine nel pubblico che viveva di rendita. Fra i giovani artisti che esposero nel < Salon d'automne » del 1905 c'erano Matisse, Marquet, Vlaminck, Derain, Rouault; ma altri operavano in quello stesso tempo' nel medesimo senso, come Braque, Dufy, Kandinsky, Van Dongen. E la cosa più straordinaria è che, mentre alcuni di loro erano amici e lavoravano insieme, altri non si conoscevano nemmeno: eppure lo spirito di rivolta che avevano in comune li portava a creare opere che si direbbero originate da un unico principio estetico, opere d'una inconfondibile unità, che determinano un momento preciso della storia dell'arte. Ora, tutti questi artisti sono stati riuniti nella prima grande mostra della pittura fauve, aperta in questi giorni in una galleria di Parigi: sono sedici, con 150 opere, quasi tutte di grande bellezza. I giornali hanno messo soprattutto in evidenza che, mentre, quando vennero dipinti, quei quadri non trovavano compratori neppure a pochi franchi, oggi ognuno di loro vale decine di milioni. Ma non è il boom del mercato^ohe interessa in modo particolare nel caso detVar*te: l'aumento esagerata dei prezzi riguarda soltanto un numero limitato di speculatori, è non dipende certo dalle manovre dei mercanti il valore reale delle opere. Quello che colpisce, alla mostra dei fauves, è il livello altissimo di ognuno di loro, anche quelli che caddero poi in una sorta di mediocrità e si ridussero ad una cifra convenzionale, diseredata del genio d'un tempo, avevano allora un vigore creativo che rende ancora valide le loro opere. Il fauvisme durò poco, sopraffatto dal nuovo scandalo, quello cubista, che gli succedette due o tre anni dopo. Ognuno degli artisti che avevano partecipato al « Salon > del 1905, e gli altri che si erano poi uniti al gruppo, scelse la propria strada, e non tutti scelsero quella giusta: Kees Van Dongen, per esempio, per il quale la rivolta era stata soltanto un'infatuazione giovanile, estranea alla sua natura, è diventato un pittore mondano, ritrattista adulatore di signore dell'alta società, e, di degradazione in degradazione, le sue figure sembrano ormai quelle dei calendari illustrati. Altri, come Albert Mar¬ quet, o Raoul Dufy, hanno perseguito un loro limpido ideale artistico, senza troppe scosse. Non hanno contribuito sostanzialmente al rinnovamento del linguaggio pittorico, però hanno continuato a produrre fino alla fine opere di autentico pregio. Braque diventò cubista e ne è rimasto per sempre marcato. Kandinsky, dopo il periodo fauve, fu iniziatore della pittura astratta. Altri ancora, come Derain e Vlaminck, che erano stati i più violenti nella rivolta fauve, sono rimasti poi sempre più sopraffatti da una certa volgarità, di cui si possono forse scoprire le tracce anche nelle loro opere di allora, fino ad esserne interamente dominati. Un posto a parte va però a Henri Matisse, il più grande pittore contemporaneo con Picasso. La finezza dei suoi quadretti, lo squisito contrasto dei toni e l'eleganza delle composizioni, si staccano da tutto il resto della mostra, lo presentano sotto la luce inconfondibile del genio. E' lui, d'altronde, il vero precursore dei fauves, per i quali, pur riconoscendo la sostanziale originalità della loro rivolta, non si può fare a meno di osservare che Van Gogh ebbe una grande influenza sulla loro tecnica. Ebbene, nella mostra aperta in questi giorni, c'è un quadretto fauve di Matisse, il « Pont St. Michel », dipinto nel 1900, ossia un anno prima della grande retrospettiva che fece conoscere Van G-ogh agli artisti parigini. Sandro Volta Avrebbe effetti dannosi Interrogazione al ministro sull'uso d'un «tranquillante» (Dal nostro corrispondente) Modena, 18 aprile. (b.) Un diffuso tranquillante, introdotto In terapia nel '59 da una Casa farmaceutica tedesca e che si riteneva assolutamente Innocuo, avrebbe -rivelato'effetti 'dannosi' sé usato da gestanti. Lo si è appreso da una interrogazione presentata dall'on. Attilio Bartole al Ministro della Sanità. Il parlamentare modenese ha chiesto « se risulta autorizzata la produzione o importazione di specialità medicinali contenenti talidomide, sostanza ad azione tranquillante introdotta con successo in terapia, ma di cui ora sarebbero stati accertati collaterali effetti teratogeneticl ». Secondo l'on. Bartole, qualora la donna usi il prodotto nel primo trimestre di gravidanza (per comuni disturbi, quali tensione nervosa o psicologica, distonia neurovege tativa, cioè in tutte le indicazioni per cui si ricorre tanto di frequente ai cosiddetti tranquillanti), insorgerebbero nell'embrione malformazioni gravi, specie a carico degli arti superiori e inferiori. L'on. Bartole in proposito ha dichiarato:" «Avendo richiamato l'attenzione del Ministro della Sanità sulla estrema pericolosità del prodotto, spero che eventuali autorizzazioni alla produzione e vendita, così come possibili licenze di importazione, verranno responsabilmente revocate, in analogìa a quanto verificatosi di recente proprio nella stessa Germania Occidentale ». L'on. Attilio Bartole è direttore della Farmacia Comunale di Modena. IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII Un ladro massacra a calci una signora settantenne La donna è grave ■ Penetrato nell'alloggio il giovane ha picchiato la vedova per impedirle di gridare - E' fuggito senza rubare nulla (Dal nostro corrispondente) Milano, 18 aprile. Un giovane ladro che era entrato in un appartamento, quando si è visto scoperto dall'anziana padrona di casa, si è gettato sulla danna e l'ha stordita a pugni e calci dopo averle tappato la bocca con un fazzoletto. Il rapinatore è poi' fuggito. L'episodio è accaduto poco la donna, Anna Cancìan. La ragazza si è imbattuta nel giovane che stava uscendo di corsa dall'alloggio. Intuendo che alla madre era capitato qualcosa, Anna Cancian entrava subito e trovava la mamma a terra, in una pozza di sangue La signora Cancian è stata ricoverata all'ospedale di Niguarda con prognosi riservata. La polizia giunta sul posto |poco dopo, ha constatato che a^eVSlria7^^4^11 quell'ora nell'appartamento si trovava solo la proprietaria Carolina Scaldalia vedova Cancian, di 74 anni. Suo figlio era in ufficio e la figlia in visita ad una coinquilina del piano superiore. La donna ha sentito suonare alla porta e credendo fosse il lattaio ha aperto l'uscio. Un giovane, sui 30 anni con un maglione nero, l'ha subito sospinta all'interno e le ha ordinato di non fiatare. Carolina Cancian, invece, si è messa a gridare e lo sconosciuto si è gettato su di lei e l'ha tempestata di pugni sino a farla cadere a terra. La signora non accennava a tacere e il ladro, dopo averla colpita a calci, ha afferrato un foulard e le ha tappato la bocca. Il rumore della colluttazione ha fatto accorrere la figlia dei- bare nulla. La sua fuga è stata agevolata dal fatto che lo stabile è sprovvisto di portineria. Una battuta nella zona non ha dato alcun esito. g. m. LIBRI RICEVUTI G. GINDRE : Commercio estero c politica economica - Ediz. « Il Segno >, Roma - L. 2000. ALDO FERRABINO: Cristo Tumminelli, Edlt., Roma - L. 5000. Il mondo della natura: terra, vegetali, animali - A. Mondadori, Editore, Milano - L. 6000. MARGARET MEAD: Popoli e paesi - Feltrinelli, editore, Milano. - L. 4000. GUALTIERO AMICI: La pietà delle nubi - Rebellato. editore, Padova - L. 650. FIORINO SOLDI: La terra dei colossi - Liona Club, edit. Cremona, L. 1000. IL SAGGIATORE ricorda Uomo e mito la prima organica collana pubblicata in Italia di etnologia archeologia antropologia 27 novembre 1959 Luigi Bernabò Brea LA SICILIA PRIMA DEI GRECI i 17 aprile 1962 Michael Gough I PRIMI CRISTIANI 26 volumi pubblicati 12 ristampa I più grandi successi T. Talbot Rica GLI SCITI 6.H.S. Bushnall IL PERÙ' PRECOLOMBIANO n. Bosi I LAPPONI T.C. Powell I CELTI R. Bloch GLI ETRUSCHI E. Mireaux I GRECI AL TEMPO DI OMERO Collaborano alla realizzazione di Uomo e mito i maggiori studiosi di tutto li mondo Testi arricchiti da numeroso splendida riproduzioni ciascun volume del formato 14,5x20,5 con soviucoperta a color! plastificata Lire 2.500 -2.700 Uomo e mito una grande collana che IL SAGGIATORE dedica agli albori della società umana